C’è, nella nuova collezione Natale in Città di La Corallina Firenze, qualcosa che va oltre l’oggetto, oltre la sua...
“Un paralume non è un dettaglio” – Conversazione con Valentina de La Corallina
In un laboratorio a due passi dal centro di Firenze, tra stoffe, passamanerie e strutture metalliche, nascono ogni giorno oggetti che raccontano molto più di quanto sembri. Li chiamano paralumi, ma a sentire Valentina – anima creativa de La Corallina – sembrano avere un’anima propria. L’abbiamo incontrata per farci raccontare cosa significa oggi creare luce con le mani.
Valentina, cos’è per te un paralume?
Un oggetto d’uso quotidiano che però ha una responsabilità estetica enorme. Sta lì, fermo, discreto, ma se è sbagliato rovina tutto. Se è fatto bene, invece, armonizza l’ambiente, racconta qualcosa di chi abita quella stanza.
Cosa rende speciali i vostri paralumi?
Li facciamo tutti a mano, qui in laboratorio. Nessuna produzione in serie, nessun compromesso sulla qualità. Ogni paralume è unico: il cliente può scegliere la forma e le decine di fantasie proposte, ma anche le rifiniture. La scelta delle fantasie nasce dalla cultura e della passione di Piero, uno dei fondatori insieme a mia madre de La Corallina, che purtroppo ci ha lasciati due anni fa, e di cui noi abbiamo ereditato la curiosità e la ricerca di stampe e disegni.
Ci sono regole da seguire?
Diciamo che ci sono degli equilibri da rispettare. La proporzione tra base e paralume, per esempio: in generale, il paralume dovrebbe essere al massimo due terzi dell’altezza della lampada. Ma poi ci sono eccezioni. Conta molto il contesto: se l’ambiente è già pieno di colori e oggetti, meglio un paralume sobrio. Se invece è minimal, allora ci si può permettere un tessuto decorato, una passamaneria in contrasto, un tocco eccentrico.
Quindi ogni paralume nasce in dialogo con uno spazio?
Assolutamente sì. A volte ci mandano foto della stanza, della base, della parete dietro. Ci serve per capire. Un paralume non si sceglie come una tazzina. Deve dialogare con la luce, con la forma, con l’atmosfera.
E la passamaneria?
È il tocco finale, ma spesso è ciò che dà carattere. A volte un semplice bordino tono su tono basta a rendere tutto elegante. Altre volte un contrasto deciso cambia completamente l’impatto del paralume. Ci giochiamo molto.
Chi si rivolge a voi?
Chi ama l’eleganza particolare, chi vuole un oggetto che non sia "da catalogo". Molti ci scrivono perché devono arredare casa o una struttura di accoglienza, altri per pura curiosità alla ricerca di qualcosa che racconti la loro storia. Ci piace molto anche collaborare con architetti e interior designer: si crea un dialogo creativo bellissimo e produttivo.
C’è un consiglio che daresti a chi deve scegliere un paralume per casa?
Non abbiate fretta. Guardate la stanza, la base, il tipo di luce. Chiedetevi che atmosfera volete. Poi, cercate qualcosa che vi somigli. La luce, se ci pensate, è una delle cose più intime che abbiamo in casa.
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